Marzo 2024… ricevo una telefonata da A. , una ragazza residente nei dintorni di Montegrotto Terme (PD) la quale mi racconta delle sue molte vicissitudini e delle varie problematiche di salute che l’assillano da molto tempo, anche a seguito di un’infezione contratta. Da anni risiede nella casa dei nonni, ma dice di non sentirsi a suo agio, di non sentirsi bene e, cercando oltre le normali cause che si possono pensare, s’è imbattuta nel mio sito e mi ha contattato.
Dopo aver risposto alle varie sue curiosità e raccontato ciò in cui mi adopero, conveniamo ad una valutazione dell’abitazione attraverso l’uso della planimetria ma, non essendo disponibile tale documento, mi accontento dell’immagine satellitare di Google Maps; inoltre svolgo altresì una valutazione della sua persona (sempre tramite la radiestesia a distanza, facendo uso dei dati anagrafici ed avendone ottenuto il suo permesso) dove emerge l’identificazione di numerosi punti del corpo con una certa sofferenza energetica, punti del corpo “disturbati” da presenza nell’ambiente di Stronzio (un minerale), gas nocivi (probabilmente collegati allo Stronzio, e più un’idea di emissioni elettromagnetiche giacché l’eventuale gas non raggiungerebbe il primo piano), inoltre benzene, xilene, toluene.. sostanze utilizzate in vari prodotti d’uso domestico e per la produzione di materiale. (queste le indicazioni ottenute dalla mia ricerca radiestesica).
Di seguito la valutazione dei punti percepiti.
Procedo quindi alla valutazione della mappa stampata da Google Maps.
Dalla valutazione emerge una forte presenza di aree di acqua termale (linee rosse, probabilmente avente una temperatura anche di 80° C) e di una faglia principale che in corrispondenza dell’abitazione si divide in tre direttrici.
Sia sulla linea principale della faglia, che nell’area casa, identifico dei punti precisi in cui rilevo (a livello percettivo radiestesico) presenza concentrata di minerale “STRONZIO” (colore giallo) e gas nocivi collegati a tale presenza.
Di seguito riporto indicazioni prese dal web:
Isotopi
In natura lo stronzio presenta quattro isotopi: 84Sr (0,56%), 86Sr (9,86%), 87Sr (7,0%) e 88Sr (82,58%). Solo l'isotopo 87 proviene da un decadimento radioattivo, è infatti il prodotto di decadimento di 87Rb che ha un'emivita di 48 miliardi di anni. Vi sono quindi due fonti di 87Sr: quello prodotto durante la nucleosintesi primordiale insieme agli altri isotopi (84, 86, 88) e quello formato dal decadimento di 87Rb.
I rapporti tra le concentrazioni dei diversi isotopi 87Sr/86Sr, il cui valore oscilla tra 0,7 e 4,0, e 87Rb/86Sr consentono pertanto di calcolare l'età delle rocce utilizzando la tecnica della datazione rubidio-stronzio. Sr si trova in concentrazioni sufficientemente elevate nei minerali perché si sostituisce facilmente al calcio, avendo un raggio atomico simile.
Sono inoltre noti 16 isotopi meno stabili, tra cui il più importante è 90Sr, con la sua emivita di 29 anni. 90Sr è un sotto-prodotto delle esplosioni nucleari ed è presente nel fallout, la caduta di polveri sulla superficie dopo un'esplosione nucleare.
È pericoloso per la salute perché tende a sostituirsi al calcio delle ossa e quindi a permanervi per lungo tempo, provocando tramite la sua radioattività l'insorgere di forme tumorali. 90Sr è uno dei più longevi emettitori noti di raggi beta ad alta energia ed è allo studio per poter essere impiegato in sistemi ausiliari di produzione di energia elettrica (Systems for Nuclear Auxiliary Power, SNAP) utilizzabili dove è richiesta una fonte di energia elettrica leggera, compatta e durevole.
Isotopi Stabili
(Sempre dalla mia valutazione radiestesica parrebbero essere presenti isotopi stabili 84Sr, 86Sr e isotopi instabili 94,5Sr, 93,5Sr, 74Sr , di cui gli ultimi sarebbero fonte di interferenza con l’organismo, purtroppo non ho avuto modo di verificare con strumentazione queste indicazioni in merito almeno alla presenza di Stronzio, cosa verificatasi invece in altra occasione quando indicai presenza molto intensa di gas radon, sempre utilizzando la planimetria a distanza )
Terminato questo lavoro di valutazione/ricerca, contatto la ragazza e le racconto il tutto, ma ad un certo punto della conversazione accusa un po’ il colpo e con la promessa di richiamarmi si congeda.
Trascorse tre settimane mi ricontatta e, scusandosi nuovamente, mi racconta che i vari punti identificati sulla sagoma del foglio hanno attinenza a varie aree dove accusa problemi, inoltre nel periodo intercorso ha avuto modo di sottoporsi a trattamenti di biorisonanza in cui le hanno evidenziato un elevato assorbimento di Stronzio ( a livello vibrazionale) , confermando così la mia valutazione a distanza.
Non è stato eseguito null’altro dal sottoscritto anche perché era sua intenzione trasferirsi.
RICERCA FALDE ACQUIFERE A CESIOMAGGIORE (BL)
SULLA MAPPA
Questa indagine è stata eseguita ad inizio settembre 2024 esclusivamente solo per la 1a sua parte, ovvero quella relativa alla valutazione della mappa qui sotto riportata; mappa che, è semplicemente una stampa da Google Maps attraverso una coordinata senza nessun’altra indicazione in merito all’oggetto di ricerca, né avvalendosi di carte idrogeologiche del luogo. Nell’immagine si osserva un percorso acquifero principale blu che genera un “bacino” di raccolta e che da luogo ad un secondo “bacino” e da questi dipartono altri scorrimenti di acqua.
Lungo le linee colorate (potenziali vene acquifere) e dei” bacini”, si osservano dei punti ben marcati che rappresentano posizioni in cui, durante l’indagine, ricevo percezioni che danno una precisa reazione fisica al mio corpo e identificano la risalita di quota dell’acqua ed il suo continuo deflusso. Nello specifico si tratta di una fratturazione piuttosto verticalizzata per via di materiale “duro” , mentre nel caso avessi disegnato delle spirali era indice di materiale piuttosto “plastico” che tende ad una deformazione conica (questa fu una sintetica nozione che ricevetti anni fa da un geologo mentre eravamo in loco in provincia di Parma).
La differente colorazione è utilizzata per distinguere i vari percorsi e le diramazioni/collegamenti, nonché profondità; ovviamente il rosso indica la presenza di caloria dell’acqua. In determinate posizioni dei percorsi e bacini, sono presenti dei numeri cui corrispondono dei valori di misurazione percettiva della profondità e portata.
Viene ora la parte più complessa, quella del confronto (che non sempre è fattibile per mancanza di segnali), fatta dal cliente in loco (io sono nella mia abitazione dove ho sviluppato la ricerca su mappa) dove cerca di cogliere possibili segnali tipo…
- Vegetazione che cresce preferibilmente in presenza di acqua e buona umidità
- Possibili sorgenti presenti in zona
- Terreno umido anche in periodi estivi
- Pozze di ristagno
- Vecchi ricordi degli anziani
- Presenza di possibili pozzi
- Altro
Di seguito riporto le osservazioni pervenute dal proprietario:
- Il numero 7 corrisponde alla zona della sorgente superficiale, situata un pò più a nord.
- Zona 8 è boschiva incolta, molto verdeggiante e in corrispondenza della linea rossa che la raggiunge c'è un'area con erbe "da acqua".
- Nella zona 5 c'è zona boschiva piuttosto umida e dieci metri più giù/a est c'è una sorgente in superficie.
……Si può considerare eloquente la risposta del proprietario che ha confrontato la mia ricerca con dati oggettivi sul campo, convalidandola e dando adito a supportare la valutazione in loco.
Ricerca di falde acquifere a Cagliari sulla mappa
Giugno 2024, mi contatta una persona di Cagliari per una ricerca di falde acquifere in un suo appezzamento posto in collina, ove ha già fatto svolgere in loco, una ricerca ad un rabdomante della zona che però, non gli ha ispirato molta fiducia.
Ottenuta la coordinata, stampo l’area di proprietà e sviluppo la mia ricerca delineando quanto segue…
Dal confronto il proprietario riporta che:
- La linea 4 interseca due strade sterrate e in quel posto il rabdomante in loco ha segnato la presenza di un passaggio d’acqua a circa 30 mt (nel punto 4 la tua stima è di circa 24 mt sotto il piano campagna)
- Dal punto 5 la linea di possibile scorrimento prosegue dividendo l’edificio del confinante, e lì durante i lavori per realizzare una cisterna, a circa 3 mt di profondità, ha rinvenuto un’infiltrazione utile per le sue esigenze. (tu hai quotato al punto 5 circa 13 mt)
- Area 2, siamo in cima allo spartiacque del monte, in questa zona è presente un tipo di vegetazione che è indice di presenza d’acqua nel sottosuolo
Ebbene, dalle risposte pervenute vi è una triplice conferma:
- Rabdomante
- Cisterna
- Vegetazione
Direi che sono coincidenze molto fortuite in merito alla casistica variegata di riscontri, ma molto utili per dar credito alla mia professionalità, nonché alla convalida di una valutazione di falde acquifere eseguita da casa mia su una semplice stampa da Google Maps.
RICERCA DI FALDE COLLEGATE AL PROBLEMA DI INFILTRAZIONE IN TAVERNA
Nel novembre 2023 sono stato contattato da una persona di Bologna perché dopo un certo periodo dall’acquisto di un immobile abitativo con annesso un capannone e vasca interrata di raccolta acqua piovana, si sono presentati segni di affioramenti e allagamenti nella taverna dell’edificio.
Così ha deciso di farmi svolgere una ricerca su planimetria (come primo step) per capire se ciò era dovuto a qualche falda superficiale che interessava l’edificio, oppure delle perdite dalla cisterna-tubature.
Di seguito riporto la mia analisi:
Da premettere che il cavedio è stato interessato da opere di impermeabilizzazione.
La struttura è interessata, come si vede, da numerose linee di circolazione di acqua ma anche da fratturazioni asciutte, ravviso diverse quote dove numerose sono quelle presenti tra i 7metri e i 2,4mt sotto il piano campagna; scorrimenti con flusso anche esiguo ma anche profondi 30 mt con un discreto flusso e lungo i quali vi sono dei punti di fratturazione verticalizzata che permette la risalita all’acqua a quote della taverna, ovvero 2,5 mt sotto livello campagna.
In corrispondenza del punto n°6 (si consideri uno scarto di 3-5 mt di posizionamento) a seguito di segni evidenti di umidità-bagnato è stato praticato un foro nella soletta, evidenziando acqua zampillante.
Da annotare che rilevo una fratturazione in cui ci sarebbe la presenza di gas che, sempre attraverso delle fratturazioni verticalizzate (punti neri), raggiungono quote anche della struttura; approfondendo la valutazione percettiva annoto presenza di radon, cesio, stronzio, ma ovviamente servono strumentazioni per la corretta identificazione, però….
Avendo già in una ricerca analoga, in cui indicavo sulla planimetria presenza di gas radon, conferma strumentale, è buona cosa porvi seriamente attenzione a queste mie indicazioni.